WP3 Sviluppo di procedure automatiche per l’integrazione nelle sale operative di misure, modelli predittivi e prodotti di ricerca dell’INGV - Procedure per la stima della temperatura superficiale e generazione di mappe di colate durante eruzione da satell

Main Article Content

Malvina Silvestri

Abstract

L'utilizzo dei dati satellitari offre la possibilità di avere una stima della temperatura superficiale di aree vulcaniche con una copertura spaziale più ampia di quella rilevata da una rete di monitoraggio in situ. In particolare l'elaborazione di dati acquisiti da sensori aventi canali che acquisiscono nella regione dell'infrarosso (IR) termico permette di ottenere, dopo un'opportuna correzione per la rimozione del contributo atmosferico, una mappa della temperatura superficiale complementare a quelle ottenute dalle reti di terra e validabile dalle stesse. Inoltre i dati satellitari in caso di eruzione, utilizzando una particolare composizione di bande spettrali, permettono di identificare e delineare un flusso lavico e la sua evoluzione nel tempo.
Le missioni satellitari che acquisiscono dati nell'IR termico con risoluzioni spaziali idonee all'analisi della temperatura superficiale, ad oggi sono le consolidate Landsat 8 ed ASTER (Advanced Spaceborne Thermal Emission and Reflection Radiometer) e la recente ECOSTRESS (ECOsystem Spaceborne Thermal Radiometer Experiment on Space Station) sulla stazione spaziale internazionale. In questa attività tuttavia sono stati utilizzati solo i dati ASTER e Landsat8, mentre per la mappatura delle colate laviche (in caso di eruzione) sono state ottenute utilizzando Sentinel 2 di Copernicus. La Figura 1 riporta le principali caratteristiche dei tre sensori. Per quanto riguarda Landsat 8 per questo studio è stato considerato il sensore Thermal Infrared Sensor (TIRS), avente due bande nel termico, a 10.6 e 12.5 micron, mentre per ASTER il sensore considerato è quello che acquisisce nell’infrarosso termico.

Article Details

Section
Article