Rapporto tra ricerca scientifica, metodo didattico e stile comunicativo in una attività di divulgazione scientifica
Vol. 78 (2024)

Il lavoro qui presentato fa riferimento ad una attività dal titolo “Dalla pioggia alle sorgenti: l’invisibile percorso dell’acqua spinta dalla gravità” che è stata realizzata nell’ambito della Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici 2022 (ERN, European Researchers Night), con l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi e le ragazze di scuola secondaria di primo grado al tema dell’acqua, intesa come indispensabile risorsa per l’uomo e motore di alcuni processi naturali. L’attività proposta durante l’evento divulgativo ha avuto la finalità di far conoscere, attraverso un laboratorio interattivo, alcuni dei processi meteorologici e geologici che avvengono nella geo­ idrosfera. In particolare, si è data maggiore enfasi a quei fenomeni che richiamano oggi l’interesse scientifico e che agiscono nel sottosuolo, cioè in quello spazio fisico che spesso rimane invisibile agli occhi, ma in cui si verificano piccole variazioni meccaniche e termiche ad opera dell’interazione tra roccia e flusso dell’acqua. I giovani partecipanti sono stati coinvolti in un percorso formativo­esperienziale arricchito da quiz e indovinelli e strutturato in modo da mostrare come questa preziosa risorsa sia in grado anche di raffreddare il cuore delle montagne e di creare pressione sulle sue fratture, generando naturali micro­tremori.
L’attività è stata proposta al pubblico per la prima volta in occasione della Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici, il 30 settembre ed il 1° ottobre 2022, nell’ambito delle iniziative organizzate dal progetto NET – scieNcE Together. Il progetto italiano ScienzaInsieme NET 2022, approvato e promosso ogni anno dalla Comunità Europea, raccoglie alcuni fra i principali Enti di Ricerca e Università, con il fine di diffondere la cultura scientifica (www.scienzainsieme.it). L’obiettivo del progetto NET è quello di unire e mettere in rete ricercatori, società, istituzioni, associazioni, protagonisti del mondo della cultura e dell’arte e tanti altri stakeholders che operano sul territorio, per promuovere la scienza attraverso un’informazione semplice, diretta e coinvolgente, ma, allo stesso tempo, rigorosa e autorevole, grazie ad un partenariato scientifico d’eccellenza.
Il lavoro che presentiamo è strutturato come segue: inizialmente viene proposta una riflessione sul rapporto tra divulgazione, ricerca e formazione; segue poi una parte che descrive il tema dell’acqua in rapporto ai terremoti, prima in termini scientifici, poi dal punto di vista della divulgazione; in chiusura si mettono in evidenza gli strumenti adottati per facilitare una partecipazione attiva al processo di apprendimento e per migliorare l’efficacia comunicativa.

INGV meeting on Georesources - Abstract Volume
Vol. 77 (2024)

On February 14th, 2023, INGV-­Rome hosted a working day focused on studies, led by INGV researchers, having as the main topic the geo­resources. The geo­resources and more in general, the geo­energy themes, have partcular importance considering the contnuous increase in the global energy demand and the urgent need to devise strategic energy plans to promote low­carbon technologies and energy independence of the Countries.
Furthermore, the current global geopolitcal context and the potental long­term impacts of the Russia­Ukraine conflict pose a threat to the energy supply of numerous countries that rely heavily on fossil fuels, such as Italy. In this framework, the substantal increase in the use of renewable energy sources, such as geothermal, wind, hydro, and solar energies represents a mandatory choice that needs to be encouraged; as well as the approach to new exploraton fronters, as the hydrogen, and new­unconventonal exploitaton techniques, for example, for raw­strategic materials.
On the other hand, addressing climate change is a top priority and requires immediate acton. In this framework, the industrial technologies that can decrease CO2 emissions must be implemented without delay to eventually eliminate them.
The presented context, which is also highlighted in the United Natons Sustainable Development Goals (SDGs) and formally supported also by INGV, emphasizes the crucial role of Geoscientsts in the field of georesources. Their contributon will be crucial in addressing society’s future challenges, ensuring the availability of vital resources, providing access to clean and sustainable water supplies, sourcing and extractng critcal minerals for green technologies, understanding the subsurface potental for geothermal energy exploitaton, developing safe carbon capture and storage infrastructure and technologies, mitgatng climate change, and influencing government policies by comprehending past climates, modeling potental future outcomes, and understanding climate impacts on the environment, likelihoods, and natural hazards (see Fig. 1).
In this context, the “INGV­Georesource Day” assumes a partcular relevance by putng together geoscientsts with expertse in this sector and creatng a moment of knowledge sharing and discussion.
The day was divided into four thematc sessions: i) Carbon Capture, Usage, and Storage ­ CCUS (abstracts n.1­4), ii) Geothermics (5­9), iii) Fracturing and seismicity (10­13), iv) Government Assignment (14­15). Two additonal presentatons were added, one relatve to natural hydrogen research and the other on water supply in small Italian islands (16­17).
During the day, ongoing projects and completed ones were presented, by passing through the global overview of CCUS and the Italian geothermal potental and then focusing on dedicated projects and specific investgaton approaches such as structural­geological field surveys and geological modeling, survey geophysical methods useful for geothermal exploraton, fluid geochemistry, and numerical geochemical modeling. Potental synergies and useful inputs have been offered by the presentatons focused on the anthropogenic seismicity associated with the exploitaton of georesources, in the framework of the EPOS web­portal. Moreover, in the framework of the ERC­FEAR project (Fault Actvaton and Earthquake Rupture), the role of the fluid injecton at depth and the pore­pressure variatons has been described to beter understand natural and induced/triggered earthquake nucleaton.

2017 – 2022: il contributo dell’INGV alla “Festa di Scienze e Filosofia” di Foligno
Vol. 76 (2023)

La divulgazione scientifica, o Terza missione, è quell’insieme di attività che impegnano le istituzioni scientifiche, Università o Enti Pubblici di Ricerca, nel portare fuori dai laboratori e dagli ambienti specialistici e riservati agli scienziati, i “fatti”, i metodi e il linguaggio della scienza.
L'Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) la definisce come la “propensione delle strutture all'apertura verso il contesto socioeconomico, esercitato mediante la valorizzazione e il trasferimento delle conoscenze”. Viene chiamata “terza missione” in quanto affianca, per l'appunto, le missioni dell'insegnamento e della ricerca (https://www.anvur.it/attivita/temi/). Sono dunque tre i protagonisti della Terza missione: il tema
scientifico, lo scienziato che deve raccontarlo in modo semplice e il pubblico che di scienza non si occupa, ma è interessato e curioso. Ma per poter fare divulgazione è necessario un quarto attore e cioè colui che medi e faciliti il processo di trasferimento delle informazioni, ovvero chi progetta ed organizza eventi di divulgazione, trovando gli strumenti e le risorse per rendere possibile la comunicazione tra scienziati e grande pubblico. Gli strumenti sono molteplici e, spesso, sono gli addetti alla comunicazione di settore e i media editoriali (riviste, programmi televisivi e, attraverso la rete, il mondo dei portali web) a fornire agli scienziati le occasioni per raggiungere il grande pubblico. Negli ultimi decenni sono nati spazi che, spesso grazie alla buona volontà di pochi volenterosi, permettono non solo la diffusione della scienza, ma anche il dialogo diretto con gli esperti nei vari settori della conoscenza. Sono le manifestazioni a tema scientifico che in modalità anche spettacolare, spesso nei piccoli centri della provincia italiana, rendono possibile il raggiungimento degli scopi previsti dalla Terza missione. I centri della conoscenza e ricerca scientifica quali le Università e gli Enti Pubblici di Ricerca più avveduti, e tra questi l’INGV, si stanno dotando di figure dedite alla comunicazione e alla divulgazione trovandole, in primis, fra i propri ricercatori che volontariamente e con passione si dedicano anche a questa missione.
In questo lavoro è presentata una delle numerose attività di divulgazione scientifica che l’INGV ha realizzato nell’ambito della “Festa di Scienze e Filosofia - Virtute e Canoscenza” di Foligno (PG), che nel seguito chiameremo semplicemente “Festa”. Parlando di Festa non si può non spendere qualche parola sul Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno, nel seguito “Laboratorio” (https://www.labscienze.org/). Si tratta di un polo per la ricerca, la divulgazione e l’innovazione didattica delle discipline scientifiche e sede di aggiornamento e formazione per i docenti delle scuole nazionali di ogni ordine e grado, che mette a disposizione degli studenti della scuola, dall’infanzia fino all’università, i propri laboratori di Fisica, Chimica, Microbiologia, Biologia molecolare, Meteorologia, Matematica e Informatica, nonché il Planetario “Paolo Maffei” e l’Orto botanico di cui dispone (https://www.youtube.com/watch?v=2p_7N2_NiEI). La Festa nasce proprio dalle attività sul territorio del Laboratorio e da un gruppo di appassionati di scienza e tecnologie che, in gran parte volontari, da quasi 30 anni mettono al servizio della città di Foligno e dei comuni umbri (ma non solo), strumenti all’avanguardia per far conoscere ed approfondire le tematiche e i metodi della ricerca scientifica.
La prima edizione della Festa, grazie all’intuizione del gruppo direttivo del Laboratorio guidato dal suo direttore (Prof. Pierluigi Mingarelli), si tenne nel 2011. Il tema generale di quell’edizione fu “Energia, Intelligenza, Macchine”. Negli anni successivi, ogni edizione ha avuto un titolo tematico e un filo rosso che, legando tra loro tutte le conferenze, le attività laboratoriali e qualsiasi evento associato, ha proposto in un’atmosfera, appunto, “festosa” gli strumenti per avvicinare il grande pubblico ai temi della scienza, della filosofia e di tutti i campi del sapere.hanno partecipato come relatori alla Festa, da citare la presenza nel 2023 del Prof.
Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica nel 2021. È stata ed è fondamentale per la riuscita
qualitativa della Festa la continua collaborazione e presenza del mondo accademico e le
partnership scientifiche con i centri istituzionali della ricerca italiana che, in particolare per la XII
edizione del 2023 sono state le Università di Perugia, Camerino, Genova, Macerata e Urbino e
gli Enti Pubblici di Ricerca e le agenzie ed enti quali: CNR, INFN, INAF, ASI, IIT, GSSI, INRiM, ENEA
La seconda parte del nome della Festa è tratto dalla terzina Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza che, citando il canto XXVI dell’Infoltre, tale citazione è un omaggio indiretto alla città di Foligno dove la Divina Commedia venne stampata l’11 Aprile 1472 in 800 copie, nella sua prima edizione “moderna” dal “prototipografo” maguntino Giovanni Numeister insieme ad Evangelista Angelini di Trevi, con la collaborazione dell’orafo folignate Emiliano Orfini (https://www.treccani.it/enciclopedia/angelinievangelista-detto-evangelista-da-foligno_%28Dizionario-Biografico%29/).
Fino ad oggi, le edizioni della Festa “in presenza” sono state 11, fatta eccezione per l’evento saltato nel 2020, compresa l’edizione “telematica” del 2021. In tutti questi anni, decine di ricercatori ed esperti si sono avvicendati per raccontare le loro scoperte, lo stato di avanzamento della conoscenza di numerose discipline scientifiche del pensiero filosofico e dei progressi tecnologici in tutti i campi. La Festa ha registrato la presenza di politici, giornalisti, scrittori, pensatori nonché astronauti e protagonisti dei nostri tempi che hanno proposto le loro interpretazioni della realtà e le domande che sarebbe opportuno porsi per garantire un futuro all’umanità. Tra le numerose
eccellenze che e, ovviamente, INGV.
In questo lavoro sono elencati e descritti sinteticamente i contributi dei ricercatori coinvolti nella realizzazione degli appuntamenti della Festa targati INGV. Per ogni edizione è inserito, anno per anno, il manifesto dell’evento e il programma dove sono elencati tutti i relatori intervenuti e, in particolare, quelli INGV. Dove possibile, è presente un collegamento al canale YouTube della Festa (https://www.youtube.com/c/FestaScienzaFilosofia) con la registrazione delle conferenze INGV. Per quanto riguarda l’edizione del 2022, è presente anche un riferimento al progetto “Geòmia” al quale INGV ha dato un consistente contributo sia per quanto riguarda il numero di ricercatori coinvolti (13) sia per il materiale prodotto (12 schede divulgative sui temi affidati ad INGV) oltre ai video reperibili nel portale www.geomia.it.
Chi ha redatto questo documento si è occupato di selezionare i temi proposti e contattare i relatori INGV, nello sforzo di renderne il più efficace possibile il contributo, in uno spirito di servizio nei confronti della “Festa di Scienza e Filosofia - Virtute e Canoscenza”, del "Laboratorio di Scienze Sperimentali” e della città di Folignerno dantesco, non solo riassume in sé la necessità che spinge l’uomo a superare la sua natura animalesca mediante l’intelligenza, ma sintetizza perfettamente lo spirito finale della Festa [Dante, 1321]. Inoltre, tale citazione è un omaggio indiretto alla città di Foligno dove la Divina Commedia venne stampata l’11 Aprile 1472 in 800 copie, nella sua prima edizione “moderna” dal “prototipografo” maguntino Giovanni Numeister insieme ad Evangelista Angelini di Trevi, con la collaborazione dell’orafo folignate Emiliano Orfini (https://www.treccani.it/enciclopedia/angelinievangelista-detto-evangelista-da-foligno_%28Dizionario-Biografico%29/). Fino ad oggi, le edizioni della Festa “in presenza” sono state 11, fatta eccezione per l’evento saltato nel 2020, compresa l’edizione “telematica” del 2021. In tutti questi anni, decine di ricercatori ed esperti si sono avvicendati per raccontare le loro scoperte, lo stato di avanzamento della conoscenza di numerose discipline scientifiche del pensiero filosofico e dei progressi tecnologici in tutti i campi. La Festa ha registrato la presenza di politici, giornalisti, scrittori, pensatori nonché astronauti e protagonisti dei nostri tempi che hanno proposto le loro interpretazioni della realtà e le domande che sarebbe opportuno porsi per garantire un futuro all’umanità. Tra le numerose eccellenze che hanno partecipato come relatori alla Festa, da citare la presenza nel 2023 del Prof. Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica nel 2021. È stata ed è fondamentale per la riuscita qualitativa della Festa la continua collaborazione e presenza del mondo accademico e le partnership scientifiche con i centri istituzionali della ricerca italiana che, in particolare per la XII edizione del 2023 sono state le Università di Perugia, Camerino, Genova, Macerata e Urbino e gli Enti Pubblici di Ricerca e le agenzie ed enti quali: CNR, INFN, INAF, ASI, IIT, GSSI, INRiM, ENEA e, ovviamente, INGV.
In questo lavoro sono elencati e descritti sinteticamente i contributi dei ricercatori coinvolti nella realizzazione degli appuntamenti della Festa targati INGV. Per ogni edizione è inserito, anno per anno, il manifesto dell’evento e il programma dove sono elencati tutti i relatori intervenuti e, in particolare, quelli INGV. Dove possibile, è presente un collegamento al canale YouTube della Festa (https://www.youtube.com/c/FestaScienzaFilosofia) con la registrazione delle conferenze INGV. Per quanto riguarda l’edizione del 2022, è presente anche un riferimento al progetto “Geòmia” al quale INGV ha dato un consistente contributo sia per quanto riguarda il numero di ricercatori coinvolti (13) sia per il materiale prodotto (12 schede divulgative sui temi affidati ad INGV) oltre ai video reperibili nel portale www.geomia.it. Chi ha redatto questo documento si è occupato di selezionare i temi proposti e contattare i relatori INGV, nello sforzo di renderne il più efficace possibile il contributo, in uno spirito di servizio nei confronti della “Festa di Scienza e Filosofia - Virtute e Canoscenza”, del "Laboratorio di Scienze Sperimentali” e della città di Foligno

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a “Futuro Remoto 2022”. La scienza e il pubblico dopo la pandemia
Vol. 75 (2023)

After the pandemic period due to the spread of COVID-19, staff of the National Institute of Geophysics and Volcanology (INGV) with diversified skills and coming from different geographical areas has planned and organized the participation of the Institute in the XXXVI edition of the Futuro Remoto popular scientific event occurred in Naples from 22 to 27 November 2022, finally back in presence. Starting from the theme indicated by the organizers - called “Equilibrium” - the working group has developed a proposal entitled “Earth: in constant search for equilibrium”. The proposal has been articulated so as to start from the observation of the internal disequilibria that make the Earth a planet in continuous movement, up to the manifestations of the earth’s dynamics producing a significant impact on human life, such as volcanic eruptions, earthquakes and climate changes. These themes have been illustrated with models, demonstrations with scientific instruments, interactive exhibits and videos.
Thanks to the activities carried out, the visitors have been able to exchange their points of view with the INGV staff, developing reflections on the proposed topics. Very important for the successful interaction between the INGV personnel involved and the public was the climate of collaboration and harmony created thanks to proactive attitudes, professionalism and skills of the staff who have planned, organized and participated in the event.

Sotto i nostri piedi: i movimenti della Terra ieri e oggi. Un esempio di applicazione cloud-gis per la divulgazione scientifica
Vol. 74 (2023)

“Sotto i nostri piedi: i movimenti della Terra ieri e oggi” is a web application, based on cloud-gis technology, which was developed for the exhibition of the Genoa Science Festival
in 2021. It collects a series of story maps and dashboards that tell and show the earthquakes and tsunamis of the past but also recent and in real time seismicity. Through some interactive interfaces this application allows you to work with visitors as in an online laboratory by discovering news, images, testimonies, maps and infographics on the earthquakes and tsunamis of yesterday and today. The journey that “Sotto i nostri piedi” proposes is divided into three stages: the first illustrates the seismicity of the last 40 years in Italy starting from traditional maps up to interactive maps and real-time seismicity dashboards. In the second one, we discover the propagation of seismic waves by looking at the SHAKEmovies of some of the most important seismic events recorded in recent years. Finally, in the third stage we travel between the earthquakes and tsunamis of the past that occurred in Italy and in the Mediterranean Sea thanks to two dedicated story maps.

Paperelle di gomma, bottiglie dei naufraghi e marine litter: strani ma utili proxy per lo studio delle correnti marine
Vol. 73 (2023)

Cosa hanno in comune i cadaveri finiti in mare e le paperelle di gomma? Nulla, si direbbe, ma non è così. Infatti entrambi, come le ben più note “bottiglie del naufrago”, possono servire da “traccianti” per ricostruire quale fosse nel passato l’andamento delle correnti marine in particolari luoghi.
Negli ultimi decenni la quantità e precisione dei sistemi utilizzati per studiare gli spostamenti delle masse d’acqua, sia superficiali sia profondi è aumentata tantissimo. Sistemi come gli ARGO floats [Roemmich et al., 2009], i drifters di diverse tipologie [Niiler et al., 1995; Poulain and Zambianchi, 2007; Poulain et al., 2009; Subbarya et al., 2016; Centurioni, 2018], i gliders [Meyer, 2016] e altri tipi di strumenti di misura sia attivi sia passivi, permettono agli oceanografi di ottenere dati sulla temperatura, la salinità, le correnti e, recentemente, le proprietà biogeochimiche degli oceani, quali per esempio clorofilla, ossigeno, torbidità. Fino al 1960 circa, però, questa strumentazione sofisticata per la misura delle proprietà fisico­chimiche della colonna d’acqua e delle correnti marine, non era disponibile su scala globale. In sua assenza, i cosiddetti proxy, o indicatori indiretti, permettono di ricavare le informazioni necessarie.
Un caso eclatante di uso di proxy è stato reso possibile dello sversamento (gennaio 1992) di un enorme quantitativo di paperelle gialle di gomma nell’Oceano Pacifico (44.7°N, 178.1°E), in seguito alla caduta in mare, e conseguente ribaltamento, di portacontainer provenienti da Hong Kong e diretti a Tacoma, sulla costa occidentale degli USA. Un episodio che è stato descritto da scrittori, giornalisti e oceanografi [Davis, 2004; Carle, 2008; Ebbesmeyer, 2010; Hohn, 2011] e che ­ pur avendo provocato un disastro ambientale con l’immissione di tonnellate di plastica in mare ­ ha permesso però agli oceanografi di studiare l’andamento delle correnti superficiali in diverse zone oceaniche per le quali, all’epoca, non si avevano informazioni sicure, mancando i sistemi di misura dedicati [Ebbesmeyer and Ingraham, 1994; Ebbesmeyer et al., 2007].
Allo stesso modo, in molte zone, soprattutto costiere, le conoscenze locali (dirette o tramandate) dei venti stagionali e delle relative correnti, permettono di stimare la provenienza dei detriti spiaggiati durante le mareggiate, così come dei cadaveri dei naufraghi annegati. Nel caso particolare della zona del Mar Tirreno nord occidentale e Mar Ligure, la presenza di una corrente prevalente diretta verso Nord, la Corrente Ligure/Ligurian Current (d’ora in poi LC) [Astraldi et al., 1990; Picco et al., 2010; Iacono and Napolitano 2020] agisce da “nastro trasportatore”, che trascina per buona parte dell’anno le acque tirreniche delle zone più a Sud della nostra penisola verso il Mar Ligure e fino alle coste francesi [Poulain et al., 2012]. Tale corrente, infatti, sostiene in tutto il Mar Ligure una circolazione ciclonica che coinvolge le acque di origine atlantica (Atlantic Water ­ AW) in superficie e quelle levantine (Levantine Intermediate Water - LIW) a medie profondità. La portata della LC è imponente: può arrivare a circa 1,6 milioni di m3/sec, lo stesso ordine di grandezza della Corrente Atlantica che imbocca lo Stretto di Gibilterra. È un fiume d’acqua, largo circa 20 km e profondo circa 150 m, presente tutto l’anno, sia pure con variazioni di intensità, ed è una delle più importanti zone di upwelling1 [Casella et al., 2011] del Mediterraneo.
Le correnti marine non coinvolgono solamente lo strato superficiale del mare (dove sono tipicamente guidate dall’azione del vento), ma anche gli strati più profondi (dove invece il forzante principale della circolazione è costituito da gradienti di temperatura e salinità), determinando il trasporto di nutrienti, sedimenti, oltre che flussi di sale e di calore.
Ma le correnti da sole non bastano a giustificare e comprendere il comportamento degli oggetti che si spostano sulla superficie del mare. Anche il ruolo dei venti è essenziale: da un lato attuano da forzanti diretti delle correnti; dall’altro agiscono direttamente sugli oggetti trasportati.
A ciò si aggiunge il fatto che, a seconda della sua forma, un oggetto può risentire in maniera più o meno marcata dei diversi fattori fino ad ora descritti. L’estrema complessità del sistema non permette di avere dati certi sulle traiettorie degli oggetti in mare, e quindi neanche sul loro conseguente accumulo in determinate zone. In questo contesto la modellistica numerica oceanografica può costituire un valido strumento per simulare e prevedere lo spostamento di oggetti sulla superficie marina. Inoltre, beneficiando dei dati disponibili, ossia di dati raccolti in situ (per esempio le traiettorie di oggetti rilasciati a mare, ma anche misure di vento e corrente) è possibile, attraverso un processo di calibrazione e validazione, ottenere un modello oceanografico sempre più attendibile.
Oltre all’interesse puramente conoscitivo di illustrare come avvengono lo spostamento e il trasporto di materiale in mare, i modelli oceanografici sono molto importanti anche per poter prevedere la dispersione di eventuali inquinanti in caso di fuoriuscite di greggio da petroliere (oil spill), oppure ribaltamenti di portacontainers, ecc. Un campo di ricerca molto importante è poi quello della identificazione o previsione delle zone di accumulo dei Marine Litter (d’ora in poi ML), ossia dei rifiuti antropogenici (per la maggior parte di plastica) che, una volta immessi nel mare, vengono trasportati dalle correnti e accumulati sia in particolari zone oceaniche sia su gran parte dei litorali di tutti i continenti, le zone polari comprese [Bergmann et al., 2017; Dąbrowska et al., 2021].

Condensatori, proiettili ed altri mostri energofagi
Vol. 72 (2022)

Questa nota parte da reminiscenze liceali proponendo problemi apparentemente semplici, relativi alla conservazione dell’energia in circuiti elettrici o dispositivi meccanici. Vengono esaminate misteriose (apparentemente) perdite di energia che nascono collegando insieme condensatori o avviando motori, e vengono paragonate a quelle di un pendolo balistico o di un pendolo di Newton. Si esaminano trucchi per il trasferimento di energia senza perdite sia in modelli elettrici che meccanici.
Il risparmio energetico è un tema particolarmente sentito negli esperimenti su pallone stratosferico per l’osservazione della Terra e dello spazio, dove una minor efficienza si traduce in maggior peso e, quindi maggior costo o minore autonomia. L’efficienza energetica nelle osservazioni scientifiche da pallone è il tema che ha portato alla scrittura della nota.
Spero tanto che, nel leggerla, il lettore si diverta almeno quanto mi sono divertito io nello scriverla.

Il Monitoraggio nelle aree vulcaniche campane attraverso un “occhio cartografico”
Vol. 71 (2022)

Communication is not only through words. Man has used any medium to memorize places and describe the area around him through cartography for over 4000 years. By means of new technologies we have passed from computer-drawn maps to georeferenced digital maps, up to georeferenced data shared via webgis.
The Osservatorio Vesuviano is the Sezione di Napoli of the Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, a research institution whose main purpose is the monitoring of Campania volcanic areas by means of different types of networks (consisting of fixed and mobile stations), each of which records different parameters.
The Osservatorio Vesuviano has built a constantly evolving GIS environment database to manage geographic data in order to remember and understand the distribution of these networks.
This paper presents the open access database “moNitoring mAps of camPania voLcanoES” (NAPLES), which provides monitoring networks maps. You can access NAPLES database and download the maps you need both from Osservatorio Vesuviano website or from Zenodo open database.

Monitoraggio elettromagnetico in banda VLF. Una guida introduttiva
Vol. 68 (2022)

This text is an introduction to the problem of low frequency electromagnetic monitoring, with particular emphasis on VLF band. All related issues have been addressed: from historical outlook to numerical analysis, from seismology to geotechnics, electronics, information technology. The approach is informative and didactic. This interdisciplinary approach does not imply a problem of skills to the reader, and my goal has been to complete each specific cultural background. Geophysics is a topic where different training paths converge, usually geological or physical. In this case, addressing also technical aspectcts, it is not really possible to setup a guide for a specific professional figure. For this reason, while some topics will be new, others instead will inevitably seem trivial or superficially addressed. The reality is that every topic, as far as possible, has been treated on the same level. When necessary, an appendix to the text will offer further specific insights from time to time.

La Solfatara di Penna in Teverina (Terni)
Vol. 67 (2022)

Il presente lavoro descrive l’iniziativa divulgativa svoltasi nel mese di settembre 2021 presso il Comune di Penna in Teverina (TR), nell’ambito del progetto Scienze Together NET, dal titolo: “Alla scoperta della Solfatara di Penna in Teverina”. L’iniziativa ha visto la partecipazione di ricercatori e tecnici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), del Comune di Penna in Teverina, del Museo dell’Energia di Ripi e del Sistema Museale Resina, la rete tematica della Regione Lazio dedicata ai musei scientifico-naturalistici del territorio.
Nel lavoro vengono delineate le varie fasi del progetto a partire dall’ideazione, alla realizzazione dei prodotti e all’organizzazione delle giornate divulgative.
Il successo dell’iniziativa, che ha visto la partecipazione di ragazzi e studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, nonché di molti cittadini, è testimoniato dalle fotografie a corredo del testo e dalla eco mediatica online riportata nel lavoro. Insomma, una bella storia dell’incontro tra istituzioni, scienza e società.

RIMBALZI
Vol. 66 (2022)

The text proposes a path on the theme of the earthquake proceeding by rebounds, starting from images, contexts, situations that illustrate over time and in various situations the common feeling about the earthquake, the way in which we tried to explain the phenomenon, the spirituality to which we have resorted to protect ourselves, how art has represented and used it up to how the human soul has perceived it in various moments and places of our history. Clearly it will not be an exhaustive text and will proceed by rebounds, skipping many passages and many things that the earthquake binds and can evoke. The filling in of the blanks can be left to the reader if he/she is intrigued by some themes and wants to plumb others related to the theme of the earthquake. It is clearly not a scientific text, a research yes, a journey through situations, images that involve our thinking when it bounces around the theme of the earthquake.

Elenco delle specie minerali del “Somma-Vesuvio”
Vol. 65 (2022)

The Somma-Vesuvius complex, for its areal extension, is certainly one of the richest locations in the world for mineralogical species. It is a stratovolcano that over time with its eruptions has built the edifice we know today, alternating periods of explosive activity with periods of lava emissions. It is due to these types of activities that the variety of mineralogical species present is so great. Explosive events brought to light chunks of conduit ripped by magma during the ascent from the magma chamber to the surface, while effusive events are characterized by pneumatolytic hydrothermal minerals formed during lava cooling. A significant contribution is also due to the fumaroles’ activity, which over time have often deposed very rare mineral species. This list takes into consideration the 286 species recognized up to now, plus numerous commentary notes.

2001 - 2021: Vent’anni di ricerche sulle “Ciampate del diavolo”. Dalla leggenda alla realtà scientifica
Vol. 64 (2022)

This book gives a detailed report of twenty years of scientific research, investigations and studies on the site with Middle Pleistocene fossil footprints, known as “Devil's Trails" paleontological site, which is located on the north-eastern slopes of the Roccamonfina volcano, in the locality of Foresta (municipality of Tora e Piccilli, Central-Southern Italy). The fossilised human and animal footprints, radiometrically dated to 349 3 ka years ago, are described here in detail and contextualised in the worldwide ichnological panorama.
In addition to the images, a dimensional dataset is also provided of all the human footprints detected and studied and of the world’s oldest prehistoric pathway so far, from which most of the footprints branch out coordinating themselves into trackways.
The report is enriched with some methodological observations that provide a state of the art of human ichnological research.
Finally, historical-archaeological and anthropological-cultural evidence is also considered and discussed so providing a complete and detailed picture of one of the oldest and most important human ichnosites in the world and its territorial surroundings.

L'avvisatore sismico di padre Atto Maccioni. I documenti di una scoperta dimenticata
Vol. 63 (2021)

We present the commented transcription of three rare articles published in 19091910 by Father Atto Maccioni o.f.m. This friar is one of the least known among the many ecclesiastics who cultivated seismology from the 18th century onwards. Maccioni, from 1908 to 1926, managed a seismic observatory at the Sienese convent of the Osservanza. He devised an “Avvisatore”: a device equipped with a modified coherer with respect to those adopted in radiotelegraphic communications, aimed to detect natural radio signals associated with earthquakes. From the few available results it seems that the scholar obtained positive feedback, but the most interesting aspect of the story is that until now it was generally believed that this kind of research began only quite recently [Warwick, 1982]. On the contrary Maccioni may have been the first ever to study a possible electromagnetic precursor, more than a century ago.

GioGas: un Videogioco per la divulgazione e l'apprendimento della Pericolosità dei Gas Vulcanici
Vol. 62 (2021)

In aree di vulcanismo attivo e recente, oltre all’emissione di vapore e gas dai crateri centrali, si possono verificare emissioni di gas dal suolo che vengono rilasciati in modo diffuso o in mofete, o ancora che si disciolgono in acquiferi superficiali. Generalmente il gas più abbondante (fino al 99 vol.%) è l’anidride carbonica (CO2), ma in alcuni casi può essere anche il metano (CH4). La CO2 è un gas incolore e inodore che tende ad accumularsi in depressioni o scantinati dove ristagna in assenza di vento. Respirare aria con una concentrazione di anidride carbonica maggiore di 8 vol.% può condurre all’incoscienza o alla morte. Un esempio di quello che potrebbe
accadere, anche se si tratta di un caso estremo, è rappresentato dal tragico evento avvenuto presso il lago Nyos in Camerun (un lago ospitato in un cratere vulcanico). Durante la notte del 21 agosto 1986 le acque del lago, sature di CO2, si rovesciarono improvvisamente e per decompressione si liberò una enorme quantità di gas che scese lungo i fianchi del cratere fino a raggiungere la valle sottostante dove vi era un villaggio. La nube di CO2, silenziosa e inodore, colse nel sonno gli abitanti e uccise circa 1700 persone e circa 3000 capi di bestiame [Barberi et al., 1986]. Numerosi incidenti dovuti all’inalazione di gas vulcanici sono avvenuti in varie altre parti del mondo, in particolare in Italia, Giappone, Nuova Zelanda [Hansell and Oppenheimer, 2004; Durand and Wilson, 2005] e nelle Isole Azzorre (Portogallo) [Viveiros et al., 2015]. Anche in Italia, purtroppo sono avvenuti diversi incidenti letali dovuti ad inalazione di CO2; si ricorda ad esempio che alla fine degli anni ’80 due bambini persero la vita nell’isola di Vulcano [Baubron et al., 1990] e ancora nel complesso vulcanico dei Colli Albani due uomini persero la vita, il primo a Cava dei Selci (frazione di Marino) nel 2000 e il secondo a Lavinio nel 2011 [Carapezza et al., 2003; Barberi et al., 2019]. Sempre in provincia di Roma, numerosi casi di intossicazione da CO2, che hanno altresì comportato l’evacuazione temporanea di alcune abitazioni, sono avvenuti per blowout (emissione incontrollata) di gas da pozzi d’acqua [Barberi et al., 2007; Carapezza et al., 2020]. La Campania ospita due dei vulcani quiescenti considerati tra i più pericolosi al mondo proprio per l’alta densità di popolazione che vive nelle zone esposte al pericolo: il Vesuvio e i Campi Flegrei. Anche in queste aree vulcaniche si hanno emissioni di gas endogeni e falde d’acqua ricche in CO2 e in caso di riattivazione del vulcano c’è da aspettarsi anche un forte incremento del rilascio del gas endogeno [Barberi et al., 2005]. Al fine di far conoscere tale problematica alla popolazione, si è ritenuto opportuno di agire sui ragazzi e di farlo in modo stimolante e divertente attraverso un Videogioco che catturi la loro attenzione in modo da portarli a scoprire le soluzioni più adeguate da adottare per individuare/evitare/gestire i pericoli legati a quello che spesso viene definito anche “carburante delle eruzioni”, i gas vulcanici. Le attività che hanno portato alla realizzazione di questo lavoro (e nello specifico del videogioco) sono state svolte nell’ambito del Progetto Europeo RESPIRE – Radon rEal time monitoring System and proactive Indoor Remediation (LIFE16ENV/IT/000553) e con la collaborazione di un Tirocinante del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione ed Elettrica e Matematica Applicata
dell’Università degli Studi di Salerno. Il lavoro è stato descritto e sintetizzato in questo Report attraverso varie sezioni. La prima in cui si descrive la problematica dei Gas Vulcanici e della loro pericolosità; l’importanza e i vantaggi derivati dall’utilizzo di un videogioco come strumento di apprendimento; l’obiettivo che il videogioco si prefigge di raggiungere. Una seconda sezione in cui, in prima istanza, si evidenzia l’importanza di sviluppare un videogioco a partire da un Motore Grafico che consente di tralasciare i dettagli hardware e software di basso livello e di concentrarsi maggiormente sull’interattività e sulle regole del gioco, e in seconda istanza si descrivono le caratteristiche principali del motore grafico alla base del gioco (RPG Maker MV).Una terza sezione in cui viene presentato il videogioco sviluppato denominato “GioGas”; nello specifico, la sua trama, l’interfaccia grafica che lo caratterizza e alcuni sui dettagli implementativi. Infine, una sezione in cui vengono descritti gli sviluppi futuri come ad esempio la divulgazione presso le scuole e in occasione di eventi, l’implementazione di una versione multiplayer del gioco al fine di aggiungere ulteriori elementi di stimolo e di coinvolgimento per lo studente.

La “mineralogia vesuviana” di Antonio Parascandola
Vol. 61 (2021)

Qualche anno fa è uscito il colossale lavoro rimasto in sospeso da circa quarant’anni, di Giovan Battista Alfano e Antonio Parascandola “Il Vesuvio e le sue Eruzioni”, tratto dagli appunti lasciati dagli Autori, curato da Corrado Buondonno con il commento di Giuseppe Luongo, e stampato nel 2015 dalle Edizioni DoppiaVoce di Napoli. Un volume di ben 462 pagine. Un libro che rispecchia il lungo lavoro dei due eminenti studiosi: Giovan Battista Alfano, scomparso nel 1955, e Antonio Parascandola, scomparso nel 1977. L’opera era rimasta in un cassetto fino a che Corrado Buondonno decise che era venuto il momento di darla alle stampe, con timore che un simile lavoro andasse nel tempo perduto.

Laboratorio Vulcani di Carta. Guida allo svolgimento del laboratorio nell’ambito di eventi rivolti al pubblico per il “Settore Comunicazione e Divulgazione Scientifica dell’INGV”
Vol. 60 (2021)

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), con la sua Terza missione, è impegnato da sempre nell’attività di divulgazione e comunicazione scientifica come strumento per aumentare la consapevolezza dei rischi naturali da parte dei cittadini e degli studenti. Queste attività hanno avuto luogo in eventi come il Festival della Scienza di Genova, la Notte europea dei Ricercatori e Scienza Aperta. Quest’ultima è promossa dal Laboratorio di didattica e divulgazione scientifica dell’INGV con lo scopo di aprire le porte dell’istituto ai cittadini, offrendo loro percorsi divulgativi, visite guidate ai laboratori, conferenze tematiche ed attività per bambini.
L’INGV ha partecipato anche a due eventi di divulgazione scientifica: l’European City of Science 2016 e l’Into the Blue Showcase (2529 Ottobre 2016), tenutisi rispettivamente all’università ed all’aeroporto di Manchester. In quest’occasione l’INGV e l’Università di Manchester hanno collaborato per la creazione di una scena da colorare incentrata sulla tematica degli incendi delle peatland (torbe) inglesi e dedicata prevalentemente ad una fascia di età prescolare. Le attività di divulgazione scientifica con i bambini, generalmente sono rivolte alle fasce di età scolare (per l’Italia: Scuola Primaria), mentre quella prescolare (per l’Italia: Scuola dell’Infanzia) è poco rappresentata non solo in Italia, ma anche a livello mondiale.
Le esperienze condotte all’estero sono state successivamente ampliate ed inserite in un contesto nazionale, focalizzando le attività sui rischi naturali. Il primo test risale a Settembre 2016 presso il Museo di Rocca di Papa, in occasione della Notte Europea dei Ricercatori, con lo scopo di introdurre il concetto di vulcano ad un pubblico di bambini.
In seguito ai riscontri positivi ricevuti, il laboratorio “Vulcani di Carta” (figura 1b) è stato inserito nel quadro di un più ampio progetto educativo su vulcani e terremoti che ha visto coinvolte 5 classi della Scuola dell’Infanzia (bambini di età 36 anni), 8 insegnanti, 5 ricercatori e 1 tecnico dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia [Di Nezza et al., 2018], svoltosi nel 2017.
Il 2018 è stato dedicato ad approfondire i modelli didattici e pedagogici che vengono seguiti a livello nazionale [Calvani e Menichetti, 2016], ed internazionale [Ginnis, 2002] per validare ed ampliare il modello di laboratorio che nella formula qui proposta è stato testato recentemente durante Scienza Aperta Maggio 2018, durante La notte europea dei ricercatori Settembre 2018 e nell’ambito della giornata “Terremoti tra memoria e prevenzione” 20 Gennaio 2019, presso la sede di Roma.
L’esperienza ottenuta in questi ultimi 3 anni, positivamente supportata dai commenti ricevuti da bambini ed adulti, è stata tradotta in Guida allo svolgimento del “Laboratorio dei Vulcani di Carta” per eventi dedicati al pubblico (presentata nel paragrafo 2).

Percorsi di Alternanza Scuola Lavoro all’INGV
Vol. 58 (2021)

Questo volume speciale raccoglie alcune delle esperienze svolte con gli studenti dai ricercatori e tecnici dell’INGV nel corso dei tre anni in cui il programma di Alternanza Scuola Lavoro (ASL) propriamente detto è stato attivo. L’idea di questa raccolta è nata in occasione dell’incontro Dai Percorsi ASL ai PCTO, svolto ad ottobre 2019 tra i colleghi INGV che hanno proposto, partecipato e realizzato progetti ASL con le scuole. L’incontro ha rappresentato un importante momento di condivisione e di analisi delle molte e diversificate esperienze, anche nella prospettiva futura di programmazione delle collaborazioni, attuate in seguito alla rimodulazione dell’ASL con l’introduzione dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO).
I lavori qui presentati illustrano solo alcune delle esperienze ASL INGV e si aggiungono a molte altre testimonianze che negli anni sono già state oggetto di pubblicazione. Queste esperienze ci raccontano di progetti che spaziano su temi, progettazioni e modalità di svolgimento molto ampi, a testimonianza della ricchezza scientifica e progettuale messa in campo dal personale INGV in collaborazione con i tutor interni e con i ragazzi e le ragazze partecipanti. In generale, tutti i progetti presentati descrivono percorsi che hanno coinvolto gli studenti sia con metodologie formative tradizionali sia attraverso metodi più sperimentali, mettendo particolare attenzione all’integrazione dei percorsi con attività pratiche.
Nel primo contributo di questa raccolta, l’Alternanza Scuola Lavoro (ASL) all’INGV 2015 – 2018: numeri, analisi e sugli studenti, presento una sintesi di tutta l’esperienza ASL INGV e un’analisi quantitativa dell’impatto e gradimento dell’esperienza, basata su questionari compilati dagli studenti partecipanti. Una prima parte dei contributi che seguono descrive esperienze che hanno coinvolto gli studenti in attività di laboratorio, lavoro sul terreno ed elaborazione dati. Gasparini, Radon un pericolo nascosto, presenta il progetto di monitoraggio outdoor e indoor di gas, in particolare il Radon, che ha condotto i ragazzi ad essere introdotti e coinvolti nell’attività di ricerca geochimica sul territorio della città di Roma. Winkler et al., Esperienze di Alternanza Scuola Lavoro sul magnetismo delle polveri sottili da inquinamento atmosferico, anche con il contributo diretto degli studenti, descrivono lo svolgimento del progetto che ha avuto come tema scientifico l’utilizzo di metodi magnetici innovativi applicati allo studio dell’inquinamento atmosferico. Nel testo presentato da Locritani et al., Il laboratorio ritrovato, sono gli strumenti stessi ad essere protagonisti, attraverso il progetto di recupero, restauro e messa in funzione di strumenti di laboratorio di fisica appartenenti alla scuola e resi, in parte, visibili e fruibili a tutti.
Amici et al., Vero o falso? Validare gli eventi ad alta temperatura riconosciuti da un sistema di telerilevamento dallo spazio, riassume lo sviluppo del progetto con la collaborazione delle studentesse che hanno partecipato. Il progetto ha avuto come argomento scientifico il telerilevamento, in particolare il sistema per l’identificazione di fenomeni ad alta temperatura dallo spazio e la localizzazione di incendi con utilizzo di tecniche satellitari.
Cianetti et al., Studiare i terremoti con un sismografo educativo, hanno proposto agli studenti un approccio sperimentale alla sismologia tramite la costruzione di un sismometro orizzontale, oltre a fornire le competenze necessarie per analizzare i segnali ed interpretarli.
Stefanelli et al. “Geofisica in action” 2020: teoria, pratica e gioco sulla gravimetria, descrivono un percorso formativo collaudato in molti anni di attività, anche precedente all’introduzione dell’ASL, che affronta e approfondisce lo studio delle variazioni locali del campo gravimetrico terrestre, collegandosi alla didattica ordinaria.
Nel progetto descritto da Locritani et al., Nautici in blu, l’obiettivo è stato quello di avvicinare gli studenti alle professioni legate al mare, mirando anche ad accrescere la consapevolezza ambientale, sensibilizzando le nuove generazioni sull’importanza vitale che questa risorsa rappresenta.
Un approccio ambientale è anche quello del progetto descritto da Cangemi et al., Analisi quali-quantitativa delle precipitazioni atmosferiche a Palermo nello scenario attuale della qualità ambientale urbana e del cambiamento del clima, dove oltre alle conoscenze teorico-pratiche necessarie per effettuare una valutazione delle caratteristiche fisico-chimiche degli eventi piovosi, agli studenti è stato anche richiesto di metterle in relazione con gli scenari di cambiamento del clima. La Longa et al., Il rischio sismico, le scienze polari e gli strumenti per la divulgazione scientifica nei progetti di alternanza scuola lavoro all’INGV dal 2015 al 2019, descrivono il lavoro di ASL realizzato da un gruppo di ricercatori INGV con competenze in diversi ambiti disciplinari (sismologia, geologia, vulcanologia, fisica dell’atmosfera, psicologia), descrivendo progetti svolti negli anni e dedicati al rischio sismico, alle scienze polari e agli strumenti per la divulgazione scientifica.
Progetti particolarmente dedicati alla sensibilizzazione sui temi ambientali, con anche aspetti legati alla comunicazione e divulgazione scientifica, sono quelli presentati in Lanza e D’Addezio, La scienza, le favole e il racconto: primo approccio alla scrittura creativa negli studenti di scuola secondaria attraverso i progetti di Alternanza Scuola Lavoro 2017-2018, un progetto che si propone di utilizzare la geo-mitologia a fini educativi e di comunicazione, e in Di Nezza e De Santis, L’esperienza dei progetti di Alternanza Scuola-Lavoro (2015-2018): didattica sperimentale e lavoro creativo, in cui l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi sui rischi geologici nel territorio di residenza è stato realizzato anche attraverso laboratori di comunicazione sperimentale e il coinvolgimento dei partecipanti nello sviluppo di giochi scientifici formativi per ragazzi tra i 10 e 14 anni.
Infine, Riposati e D’Addezio, I progetti ASL di Scienza e Graphic design: un approccio globale alla diffusione della conoscenza delle Scienze della Terra, attraverso l’uso dell’immagine e osservazione della realtà, descrivono l’esperienza di un progetto originale tra scienza e arte visiva, pensato per far acquisire strumenti fondamentali per avvicinarsi ai concetti base del graphic design per il mondo dell’editoria e delle sue applicazioni nella realtà quotidiana.
Le esperienze presentate ci incoraggiano a continuare la collaborazione con gli studenti e le scuole, nella consapevolezza che esse rappresentino non solo un’occasione di arricchimento di competenze e conoscenze scientifiche ma che rivestano anche un ruolo fondamentale in ambito relazionale.
Nel corso del 2020, a causa dell’emergenza sanitaria per il COVID19, tutte le attività di PCTO sono state sospese ma riprenderanno appena possibile, puntando sempre più ad approfondire dialogo e condivisione oltre che a migliorare la qualità dei contenuti e degli strumenti utilizzati.

Progetto “Sale Operative Integrate e Reti di monitoraggio del futuro: l’INGV 2.0”. Report finale
Vol. 57 (2020)

The project “Sale Operative Integrate e Rete di monitoraggio futuro” (Integrated Control Rooms and Future Monitoring Network, “S.O.I.R. future monitoring”) is aimed at integrating the seismic, volcanic and tsunami monitoring systems. The Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (National Institute of Geophysics and Volcanology INGV), is Center of Competence for the National Civil Protection System, and carries out these services in three Control rooms: one at the Osservatorio Nazionale Terremoti (National Earthquake Observatory - ONT) in Rome, the second at the Osservatorio Vesuviano (Vesuvian Observatory - OV) in Naples and the third at the Osservatorio Etneo (Etna Observatory - OE) in Catania.
The project, financed by the Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Ministry of Education, University and Research -MIUR) through the Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca (Special Integrative Fund for Research - FISR) was approved at the end of 2017 and received several extensions. The final deadline of the project is now fixed at 31st December 2020, the last 10 months of the project suffer from the COVID-19 health emergency.
Undoubtedly, achieving a better integration between the three operating rooms in Rome, Naples and Catania was the most ambitious goal pursued and by the project, but numerous other technical and scientific objectives had been addressed thanks to all the participants to the working packages and tasks of the project. The project was organized in six working packages (WP), briefly described in the following
Thanks to the technicians, technologists, researchers and administrative staff participating in the project, their commitment allowed, despite many unforeseen events, to achieve many of the goals. A sincere thanks to the INGV President Prof. Carlo Doglioni and to Dr. Maria Siclari, Director General of the INGV, who supported us since the beginning of this journey and who left the INGV on 15 June 2020 to fill the prestigious position of Deputy Head of the Department of Civil Protection.
The idea of this Miscellaneous was born before the awareness that the COVID-19 health emergency would become a global pandemic. The final meeting of the project was planned to be held in June 2020 but unfortunately it was impossible to realize, consequently this Miscellaneous replaced the meeting and gathered most of the results achieved by the project.
We would therefore like to thank the authors and reviewers involved in the drafting of this volume. Last but not least, we wish to express our gratitude to the CEN Editorial staff, their professionalism, passion and patience, allowed us to publish the report on schedule.

Gli enti di ricerca e la protezione dei dati personali: una introduzione al GDPR
Vol. 56 (2020)

Da una ricerca sulla privacy [Kaspersky, 2020] è emerso che il 69% degli italiani è preoccupato per la propria privacy e ha dichiarato per questo motivo di aver provato a cancellare le proprie informazioni private dai siti web o dai social media. A tal riguardo, prosegue il report, che il 50% degli utenti italiani non ha saputo come fare e che il 12%, sempre degli utenti italiani, ha raccontato che i propri dati personali o le informazioni sulla propria famiglia sono diventati di dominio pubblico senza il loro consenso.
La fase di smart working, inoltre, ha portato un ravvivato interesse nei riguardi della disciplina della privacy. Sono infatti arrivate molte più richieste di chiarimenti ai Responsabili della Protezione dei Dati (o come si usa più spesso, in inglese, DPO: Data Protection Officer) in merito ad operazioni di trattamento di dati personali ed alla loro legittimità. Un vademecum minimo può dunque tornare utile a decodificare alcune informazioni che ci riguardano.
La normativa è articolata ed unica ma, nel dettaglio, ogni ente o azienda ha delle particolarità che portano ad accentuare alcuni punti rispetto ad altri: un ente di ricerca (d’ora in poi EPR) e una azienda sanitaria possono avere differenti sensibilità al riguardo.
Lo scopo di questo lavoro è duplice: fornire da un lato le regole del gioco della cosiddetta privacy, le quali si trovano principalmente nel recente GDPR1 [GDPR, 2016], così da iniziare a giocare una partita che riguarda tutti, non solo dentro l’ente ma pure nella società come cittadini e, dall’altro informare e formare ufficialmente i dipendenti dell’ente come richiesto con precisione dal più ampio obbligo previsto dall’articolo 32 del GDPR perché, come recita, chiunque: “abbia accesso a dati personali non tratti tali dati se non è istruito”. La formazione aziendale in ambito privacy è necessaria per rendere sia i soggetti autorizzati che gli incaricati consapevoli dei trattamenti di dati personali che svolgono quotidianamente e anche per limitare i rischi di sanzioni. Come si vedrà, sono davvero pochi i casi in cui si sfugge dal ricoprire un ruolo nella filiera della privacy. Prima o poi si gioca un ruolo nel “trattamento dei dati personali”: non bisogna essere necessariamente in una amministrazione o in una segreteria per trattare dati personali, si può anche partecipare alla gestione di un progetto per giocare la partita. Già nell’introduzione, senza averci fatto caso, sono stati usati dei termini che hanno una valenza normativa, non solo nel linguaggio ordinario. Alla fine del lavoro sarà più chiaro che col GDPR si è dato avvio ad una vera propria nuova prassi cui conformarsi a livello europeo.
L’app IMMUNI è un tema caldo al tempo del Covid19: viola o meno la privacy del cittadino? Chi crede che la privacy in situazioni di emergenza diventi un dettaglio trascurabile o un’inutile perdita di tempo, ha una concezione della riservatezza ancora “burocratica” ed un po’ datata, tipica dell’OttocentoNovecento.
La privacy non è un insieme di formalismi e norme strumentali che frenano lo sviluppo digitale della società. Seguendo le attuali normative, come si vedrà, è possibile fare (quasi) tutto a “norma di legge” senza pensare a inutili violazioni o intromissioni nella vita privata. Sull’app il Garante Privacy si è pronunciato affermando che il “sistema di contact tracing prefigurato non appare in contrasto con i principi di protezione dei dati personali” [Garante, 2020] ma bisogna seguire le norme che stiamo per approfondire.
Anche l’atto di prendere la temperatura all’ingresso del luogo di lavoro diventa lecito solo se si seguono le regole del gioco (che vanno conosciute ed applicate: prendere la misura anche se solo di temperatura, può costituire un trattamento di dati personali illecito e pertanto sanzionabile).

Escape Volcano: un nuovo gioco geo-scientifico
Vol. 55 (2020)

Escape Volcano is a new scientific game that, through a path made of boxes, allows children and teenagers to question themselves and learn about issues related to the Earth Sciences and the risks associated. The game is the brainchild of the INGV researchers of Rome who designed it, in close collaboration with students from two thirdyear classes at the “Primo Levi” Scientific High School in Rome, as part of the Alternanza Scuola Lavoro (hereafter ASL) project “Life as a Researcher”; this educationalludic society game deals, with the basic knowledge of volcanoes and earthquakes, providing ideas for the mitigation of the risks associated with them, with purpose of environmental protection. In the following will be illustrate the different phases that led the transformation of the original idea in to a project, as well as the realization of the “Prototype 00” carried out in the laboratories of the INGV. During the planning phase, the game was designed for boys of secondary school. The results obtained during this test phase, that was carried out for a year in various scientific events, allowed gathering excellent hints, in the terms of scientific content and rules. These advices permitted to improve the game fluidity and made it accessible for players of all ages, as well as for children with different types of disabilities that necessitate special attention.

L’INGV a “L’Isola di Einstein” (Lago Trasimeno): giocando con la scienza
Vol. 54 (2020)

The “L’Isola di Einstein” is a unique festival in Europe, of scientific games and shows. The protagonists are experiments, natural phenomena and scientific histories enjoying, intriguing and thrilling a wide range of people. International artists, disseminators, scientists and storytellers are able to fascinate the audience sharing the passion of the discovery. The INGV contributes to this Event presenting volcanological and seismological laboratories and games for all aged people.