Giuseppe Mercalli da Monza al Reale Osservatorio Vesuviano: una vita tra insegnamento e ricerca. Contributi presentati per l’inaugurazione dell’Anno Mercalliano - Napoli 19 marzo 2014

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Mauro Antonio Di Vito
Giovanni Pasquale Ricciardi
Sandro De Vita
Elena Cubellis
Andrea Tertulliani

Abstract

A cento anni dalla scomparsa di Giuseppe Mercalli, sismologo e vulcanologo, noto principalmente per aver legato il suo nome a quello della scala per la misura dell’intensità dei terremoti, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha promosso una serie di iniziative volte a rievocare la figura dell’illustre scienziato, in un itinerario lungo un anno che ripercorre i luoghi da lui vissuti da studioso e docente, dichiarando il duemilaquattordici “Anno Mercalliano”. “I luoghi di Mercalli” pertanto è stato il titolo della manifestazione inaugurale di questa iniziativa, che si è svolta il 19 marzo 2014 a Napoli presso il Liceo “Vittorio Emanuele II”, dove Mercalli ha insegnato dal 1892 al 1911. La manifestazione è stata curata dall’Osservatorio Vesuviano, ente di cui Mercalli assunse la direzione proprio nel 1911, e vi hanno partecipato, oltre al Presidente dell’INGV, ricercatori e docenti dell’Università di Napoli “Federico II”, dell’Università di Milano “Bicocca” ed Autorità locali. Ha preceduto tale manifestazione un incontro scientifico presso la Sede dell’Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche in Napoli, il 18 marzo, per celebrare congiuntamente i cento anni dalla scomparsa di Mercalli e il 70° anniversario dell’eruzione del Vesuvio del marzo 1944. In occasione dell’evento del 19 marzo è stata realizzata una mostra itinerante che illustra le molteplici sfaccettature della personalità dello scienziato milanese e del suo contributo, talora determinante, per il progresso della conoscenza nel campo delle Scienze della Terra. La mostra, i cui contenuti sono disponibili online (www.ov.ingv.it), è stata presentata anche all’Istituto Suor Orsola Benincasa (7-11 aprile) e a Città della Scienza (24 giugno), e ne è prevista la presentazione alla Camera dei Deputati, a Roma, nel settembre 2014. La mostra utilizza pannelli didattici esplicativi delle principali tappe della carriera scientifica di Mercalli, ed è arricchita dai suoi taccuini di campagna, dalle sue corrispondenze, da una collezione di rocce e minerali da lui raccolta, e da foto, libri e quotidiani d’epoca che riportano la cronaca delle calamità naturali oggetto di studio dello scienziato, fino alla tragica scomparsa nel rogo della sua abitazione napoletana. I contributi della mostra, organizzati in forma di note brevi, sono stati raccolti in questo numero di Miscellanea, costituendo un elemento di forte arricchimento culturale nella riscoperta del paradigma mercalliano, attraverso un interessante dibattito scientifico. L’intento non è stato tanto quello di una celebrazione postuma, ma di evidenziare, da un punto di vista multidisciplinare, la molteplicità delle intuizioni di Mercalli, il quadro storico, scientifico e culturale in cui si sono sviluppate, e quanto ancora vi è di attuale nel pensiero mercalliano a cento anni dalla sua scomparsa. La figura dell’uomo, dello studioso e la sua vocazione per la scienza sono ben condensate nei contributi del Prof. G. Luongo (Vice Presidente dell’Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche) “Una riflessione sull’attività scientifica di Giuseppe Mercalli”, e del Prof. P. Redondi (Università di Milano “Bicocca”) “Giuseppe Mercalli: storia di una vocazione scientifica”. Il filo conduttore della mostra itinerante è sviluppato nel contributo “I luoghi Mercalliani: gli studi attraverso l’Italia dal 1876 al 1914” a cura di M.A. Di Vito et al., in cui si descrive il percorso scientifico di Mercalli nelle diverse sedi d’Italia in cui ha operato. Il percorso temporale degli studi di sismologia di Giuseppe Mercalli inizia dall’analisi dei terremoti di Ischia, come affrontato nell’articolo “Mercalli e la sismicità dell'isola d'Ischia” di E. Cubellis e nell’articolo “Le case che si sfasciano: teorie sismologiche ed architettura antisismica dalle origini alla legge architettonica di Giuseppe Mercalli” di G.P. Ricciardi. Sullo stesso tema segue il contributo “La catastrofe calabro-messinese del 1908: l’analisi di Mercalli del terremoto più disastroso della storia d'Italia” di N.A. Pino e G. Milano. Due contributi sviluppano il lungo percorso di analisi degli effetti dei terremoti che porterà Mercalli a formulare la Scala delle Intensità e il confronto tra due stime della grandezza di un terremoto. Il primo argomento è trattato nell’articolo “La storia delle misurazioni dell’intensità macrosismica in Italia attraverso Giuseppe Mercalli fino ai giorni nostri” di G. Gaudiosi et al.; il secondo è sviluppato nell’articolo “Intensità macrosismica e magnitudo: stime diverse della "forza" dei Terremoti” di G. Milano e N.A. Pino. Giuseppe Mercalli studiò numerose eruzioni dei vulcani italiani (Stromboli, Vulcano, Etna, Vesuvio), classificando i loro meccanismi eruttivi. Tra gli studi di Mercalli “vulcanologo” rientrano le eruzioni alle isole Eolie; tali argomenti sono stati affrontati nell’ articolo “Vulcano: l’eruzione del 1888-1890” di V. Siniscalchi e R. Nave, e nell’articolo “Stromboli: l’eruzione del 1891” di R. Nave e V. Siniscalchi. All’inizio del nuovo secolo, Mercalli, che osservava il Vesuvio dal 1898, studiò in dettaglio l’eruzione del 1906. I risultati delle sue analisi sono stati trattati nel contributo “Giuseppe Mercalli e l'eruzione del Vesuvio del 1906” di M. De Lucia e G.P. Ricciardi. L’interesse di Mercalli per i vulcani napoletani fu ampio, come si  
GIUSEPPE MERCALLI, UNA VITA TRA INSEGNAMENTO E RICERCA Contributi presentati per l’inaugurazione dell’Anno Mercalliano – Napoli, 19 marzo 2014
rileva dagli articoli “I vulcani attivi dell’area napoletana visti da Mercalli: Campi Flegrei, Vesuvio e Ischia” di S. de Vita et al., e “Giuseppe Mercalli e lo studio del Bradisismo Flegreo” di C. Del Gaudio et al. In tale contesto si colloca anche il tributo a Mercalli da parte di Luigi Carobbi, celebre studioso dei minerali, riportato nella nota “Un omaggio a Giuseppe Mercalli: la Mercallite”, di M. Russo. Giuseppe Mercalli ha dedicato una gran parte della sua vita all’insegnamento e alla formazione dei giovani, per appassionarli alle scienze della terra; tali obiettivi sono messi in luce da due articoli “La figura di Giuseppe Mercalli come docente del regio liceo Vittorio Emanuele” di G. Molisso e “Giuseppe Mercalli professore di Scienze naturali all’Istituto Suor Orsola Benincasa” di R. Casapullo et al.. La tragica morte di Mercalli suscita ancora grandi emozioni e stupore, come può evincersi dal contributo “La morte di Giuseppe Mercalli” di G. Molisso et al.. Mercalli nei pochi anni alla Direzione dell’Osservatorio Vesuviano (1911-1914) poté solo avviare un ambizioso programma di ricerche per monitorare il Vesuvio in tutte le sue manifestazioni, lasciando a chi gli successe un’eredità impegnativa. Per questo non mancano contributi sulla figura di Mercalli “Direttore” di un ente di fama e prestigio internazionale, affrontato nel sopra citato articolo “I luoghi Mercalliani …” di M.A. Di Vito et al. e nell’articolo “Giuseppe Mercalli e l’Osservatorio Vesuviano: la direzione dal 1911 al 1914” di M. Russo et al., e nell’articolo di G. De Natale (Direttore dell’Osservatorio Vesuviano - INGV) “L’Osservatorio Vesuviano: la vulcanologia tra passato e futuro”, con un’analisi in chiave moderna dei risvolti e sviluppi dell’eredità di Mercalli a un secolo dalla sua scomparsa.
Mauro Antonio Di Vito Sandro de Vita Elena Cubellis Giovanni Pasquale Ricciardi Andrea Tertulliani
 

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