L’attuale copertura della Rete Sismica Nazionale (RSN) in Sardegna è costituita da quattro stazioni permanenti ubicate nella fascia orientale dell’isola che si affaccia sul mar Tirreno e da una stazione temporanea del progetto Sulcis [Anselmi et al., 2017] acquisita in tempo reale presso la sala operativa del nostro Istituto (Figura 1). Le stazioni permanenti sono installate nei comuni di Dorgali (DGI), Villasalto (VSL), Cagliari (CGL) e Aglientu (AGLI). Quest’ultima è entrata in funzione solo recentemente (marzo 2017) nella provincia di Obia-Tempio anche per la necessità di sostituire la stazione di Oschiri (OSKI), da tempo non più funzionante. L’area centro-occidentale, dalla zona del Sassarese a Nord, alle province di Oristano e dell’Ogliastra al centro, e del Campidano nella parte meridionale, sono tuttora prive di punti di osservazione. Un ampliamento della rete sarebbe importante non solo per una migliore rilevazione degli eventi lontani (telesismi) e regionali (ad es. eventi dell’Appennino), ma anche per la localizzazione della sismicità propria del blocco Sardo-Corso e dei mari circostanti. Sebbene, infatti, la Sardegna sia considerata sostanzialmente asismica, una certa attività è presente soprattutto ai bordi del blocco continentale, con magnitudo anche di rilievo come nel caso degli eventi del 26 aprile 2000 (Md 4.2 e 4.7), e 18 dicembre 2004 (ML 4.3) localizzati nel mar Tirreno centrale a circa 60 km ad est di Olbia [database ISIDe – ISIDe working group 2016]. Di recente, peraltro, due terremoti sono avvenuti in prossimità e all’interno dell’isola, rispettivamente nelle Bocche di Bonifacio, il 1 ottobre 2014 (ML 2.6) e in Gallura, il 20 ottobre 2015 (ML 2.8) [Cimini et al., 2016]. Il manifestarsi di questa sismicità e l’esigenza da parte della Protezione Civile di rendere più adeguato il monitoraggio sismico della Sardegna, hanno spinto alla ricerca di siti per nuove stazioni permanenti, programma iniziato con la valutazione di alcuni siti nell’Alta Gallura e la messa in opera della stazione di Aglientu. In questo rapporto tecnico si descrive l’attività svolta per la scelta di una seconda postazione nella parte centro-settentrionale della Regione, nella zona geografica approssimativamente equidistante ai siti di AGLI e DGI. L’area presa in considerazione è situata nella foresta di Fiorentini, una delle più antiche ed estese foreste demaniali della Sardegna. Si è indagata tale area in quanto, già sulla carta, offriva i requisiti fondamentali per la realizzazione di una stazione sismica di qualità [Trnkoczy et al., 2012]. Il luogo è caratterizzato, infatti, dall’assenza di fonti di disturbo importanti quali ferrovie, strade con traffico continuo, fiumi, aree di cava, zone industriali, impianti eolici, città o zone abitate in prossimità. Va inoltre considerato che il complesso forestale è costantemente presenziato, un elemento questo sempre più importante per la sicurezza delle apparecchiature contro furti, danneggiamenti e manomissioni.

Published: 2021-07-02