Come definito negli accordi riportati nell’ambito della Convenzione1 esistente tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e il Dipartimento di Protezione Civile (DPC), a poche ore dal forte terremoto che nella notte del 20 maggio 2012 ha colpito una vasta area dell’Emilia [Moretti et al., 2012; 2013a], è stato attivato il Pronto Intervento Sismico dell’INGV [Govoni et al., 2008; Moretti e Govoni, 2011; Moretti et al., 2010c]. Durante la prima settimana dell’emergenza l’obiettivo principale della struttura emergenziale INGV ha riguardato il miglioramento del monitoraggio sismico; sono state quindi attivate le reti sismiche mobili [maggiori dettagli in Moretti et al., 2012; 2013a] con il fine di integrare le stazioni permanenti della Rete Sismica Nazionale [RSN, Amato e Mele, 2008; Delladio et al., 2011]. Solo in una secondo momento, dopo circa 10 giorni dall’inizio della sequenza sismica è stato ufficialmente attivato il Centro Operativo Emergenza Sismica [COES, Moretti et al., 2010a], a seguito del decreto del Capo del DPC, con il quale è stata costituita la Direzione di Comando e Controllo (Di.Coma.C.2) presso l’Agenzia della Protezione Civile Regionale dell’Emilia Romagna (AgDPC) in Bologna. L’allestimento e il coordinamento del COES sono stati realizzati grazie alla collaborazione tra il Centro Nazionale Terremoti (CNT), a cui afferisce la struttura, e la Sezione INGV di Bologna, sita nel capoluogo della regione colpita dall’emergenza. In questo lavoro saranno descritte le modalità, le tempistiche e l’impegno di personale che hanno permesso e garantito l'attivazione e il buon funzionamento del COES.

Published: 2024-02-13