Durante la preparazione dei cantieri per I lavori di consolidamento del Pontelungo, in via EmiliaPonente a Bologna (luglio 2015), è stata ritrovata una bomba americana della Seconda Guerra mondialenell’alveo del fiume Reno. Il pessimo stato di conservazione dell’ordigno non ne ha permesso iltrasferimento in luogo più isolato, costringendo quindi il Comune di Bologna ad organizzare le operazioni dibrillamento in loco, ovvero in piena area metropolitana (Fig. 1). L’ordigno era un residuato bellico del pesodi 100 libbre, ancora attivo e carico con 30 kg di tritolo.  I militari dell’esercito hanno effettuato I lavori per la realizzazione sia di una struttura di contenimento(una piramide di metallo e sabbia) che di trinceramenti, atti a contenere gli effetti dell’esplosione. La dataper la detonazione dell’ordigno è stata fissata per la domenica 23 agosto 2015. Per quel giorno il Comune diBologna ha dovuto organizzare l’evacuazione di quasi 5000 residenti in un’area di 500 m di raggio intornoalla bomba (Fig. 1), dalle 9:00 della mattina fino a fine operazioni.Sotto richiesta dell’ufficio Protezione Civile del comune di Bologna l’INGV è stato coinvolto nelmonitoraggio delle operazioni di deflagrazione. Considerando il ponte come maggiore punto di interesseabbiamo applicato due tecniche di rilevamento indipendenti per il monitoraggio della struttura prima durantee dopo l’esplosione: una sismologica e l’altra distanziometrica tramite laser scanner.

Published: 2021-10-15

Monitoraggio del Pontelungo (Bologna) durante l’esplosione controllata di un ordigno bellico

Lucia Zaccarelli, Romano Camassi, Gilberto Saccorotti, Silvia Pondrelli, Adriano Cavaliere, Arianna Pesci, Fabiana Loddo

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