La modalità tipica per condurre una misura da un mezzo aereo è quella contactless (senza contatto). Infatti per sua natura un velivolo è predisposto all’osservazione di grandi quantità di territorio, e l’indagine ottica (non necessariamente nel visibile) è quella privilegiata. Purtroppo l’indagine ottica ha la necessità di conoscere, almeno in alcuni punti necessari per la calibrazione, la ‘verità al suolo’ (ground truth, nel linguaggio del telerilevamento). Tipicamente si raggiunge il punto in questione con mezzi di terra e si effettuano misure a contatto. Questo non è possibile in particolari circostanze, quando l’oggetto della misura non è raggiungibile con mezzi di terra o, comunque, non è raggiungibile senza mettere a rischio l’incolumità dell’operatore. Questo è particolarmente vero sulla manifestazione idrotermale LuSi (nord-est dell’isola di Giava, Indonesia) dove una fuoriuscita di fango bollente, iniziata nel 2006, ed attiva ancora oggi, ha coperto 7 km² di territorio [Mazzini et al., 2007]. I crateri di LuSi (fig. 1), interessati da temperature intorno ai 100°C, non sono raggiungibili (la parte fluida ha un raggio di circa 200 metri intorno ai crateri) e il modo più sicuro di raggiungerli è un velivolo a controllo remoto. Il laboratorio LNTS (Laboratorio Nuove Tecnologie e Strumenti) della Sezione Roma1 dell’INGV ha partecipato al progetto europeo LUSILAB fornendo un drone dotato di diversi payloads (letteralmente carichi utili, rappresentati dalla strumentazione installata a bordo del drone) per effettuare misure e campionamenti nei pressi dei crateri del vulcano [Di Stefano et al., 2017]. Il drone utilizzato è un velivolo esarotore, modello DJI S800 [DJI, 2012], capace di rimanere in volo stazionario fino a 16 minuti e sollevare al decollo fino a circa 2 kg di carico utile. In particolare, attraverso una fotocamera termica ad infrarossi, installata a bordo del drone, sono stati effettuati rilievi termici in prossimità dei crateri [Di Felice et al., 2017]. Tali misure contactless si sono rivelate afflitte da errori provocati dal vapore acqueo presente in prossimità della superficie del vulcano. Da qui è nata l’esigenza di poter effettuare misure di temperatura a contatto al fine di poter operare le opportune correzioni delle misure effettuate tramite la tecnologia ad infrarossi. Lo strumento descritto, nato per essere utilizzato con il verricello di cui è dotato il drone, è stato progettato per effettuare misure di temperatura a contatto, producendo la necessaria ‘ground truth’.

Published: 2021-07-02