Per determinare la concentrazione dello ione carbonato (CO32-) all’interno di una soluzione alcalina è classicamente utilizzata la titolazione acido-base. Conoscendo la concentrazione dell’acido (titolante) ed il volume immesso, è quindi possibile conoscere gli equivalenti del carbonato in soluzione (titolando). La tecnica classica si avvale dell’utilizzo di sostanze indicatrici, come la fenolftaleina ed il metilarancio; il primo rende la soluzione incolore, nel momento in cui tutto il carbonato viene convertito in bicarbonato (HCO3-), questo avviene ad un pH definito e viene chiamato “primo punto equivalente”; mentre, il metilarancio, rende la soluzione rosa camacino al momento della completa conversione dello ione bicarbonato in acido carbonico (H2CO3), ovvero al “secondo punto equivalente”. L’avanzamento tecnologico ha permesso un progresso nella tecnica, consentendo la realizzazione di strumenti quali i titolatori automatici. Questi strumenti introducono automaticamente il titolante, anche in quantità estremamente piccole, fornendo una misurazione della concentrazione che ha una precisione superiore rispetto al classico modo di utilizzo di questa tecnica. Inoltre, l’assenza di indicatori, sostituiti da elettrodi in grado di misurare il pH in maniera continua ed estremamente precisa, permette la realizzazione di curve di titolazione molto accurate, dove i punti di flesso delle stesse, permettono di individuare i punti equivalenti. Nonostante l’avanzamento tecnologico riduca i tempi di analisi e ne migliori le qualità, esistono casi in cui la titolazione non risulta efficace a causa della presenza di ioni all’interno della soluzione, che alterano la misura del sensore o determinano una incertezza del punto equivalente.

Published: 2021-09-28